Fitodepurazione, a cosa serve come farla

Edilizia sportiva – campo padbol e regole del gioco
19 Maggio 2021
Creazione campi multifunzione: Padboll, Volley, Padel
22 Giugno 2021
L’edilizia, sebbene ancora legata a una standardizzazione delle abitazioni, evolve ciclicamente grazie a nuovi materiali e tecnologie.
I miglioramenti non si manifestano solo nella consueta messa in opera di tali elementi ma si estendono verso il benessere del proprietario e del pianeta stesso.

Tra le lavorazioni più interessanti, con un incremento esponenziale della progettazione ecosostenibile, figura la fitodepurazione, nelle prossime righe analizzeremo più da vicino questo tema dandone una definizione e stabilendo a cosa serve e come farla.

Fitodepurazione: definizione

Negli ultimi anni sempre più aziende si specializzano nella progettazione e messa in opera di sistemi fitodepurativi, ma cos’è la fitodepurazione?
Da un punto di vista tecnico la fitodepurazione non è altro che un sistema biologico di depurazione che si occupa delle acque reflue industriali, domestiche e agricole.
Questa è particolarmente utilizzata nell’ultimo decennio per la sua capacità di essere totalmente naturale, grazie all’impiego di specifiche piante per depurare le conseguenti acque di scarico.

La parola fitodepurazione proviene dal greco “phytòn” che si traduce con “pianta”, ciò testimonia la correlazione tra i microorganismi batterici presenti nelle piante e la loro funzione di depuratori naturali.
Attraverso le reazioni chimiche prodotte dai microorganismi prodotti dalle piante è possibile eliminare quasi completamente gli impianti meccanici.
Tale meccanismo, sebbene possa sembrare innovativo, risale all’epoca della Roma Imperiale.

Fitodepurazione: a cosa serve

Come è facile dedurre, un sistema basato sulla fitodepurazione mira alla depurazione delle acque reflue in modo naturale affinché si possa ottenere un ottimo risultato senza inficiare sull’ambiente, o quantomeno capace di utilizzare la natura stessa per impattare il meno possibile sull’ecosistema circostante.

Si può quindi affermare che un sistema fitodepurativo serva per dare una risposta naturale agli impianti di depurazione delle acque di scarico e che il suo scopo primario sia quello di indirizzare coloro che lo utilizzano verso una scelta ecologica volta alla salvaguardia del pianeta.
Un sistema fitodepurativo riduce anche l’uso delle tradizionali reti fognarie, eliminando le potenziali problematiche associate.

Fitodepurazione: come farla

Molte famiglie decidono di costruire il proprio sistema fitodepurativo domestico senza l’ausilio di professionisti, sebbene la progettazione e la messa in opera di un sistema di questo tipo possano risultare semplici idealmente, nel concreto richiedono diverse fasi per un funzionamento perfetto.
Nello specifico per rendere possibile il funzionamento di un’installazione fitodepurativa è necessario seguire tali passaggi.

Vasca: la prima fase di costruzione consiste nel creare e riempire la vasca impermeabilizzata, questa conterrà le piante filtranti con cui è possibile depurare le acque reflue scaricate al suo interno.

Sgrassatura: le piante adibite alla funzione di filtraggio vengono pretrattate e sgrassate.

Ossigeno: la terza fase è un vero e proprio processo chimico che consiste nella liberazione dell’ossigeno da parte delle piante verso le foglie, ciò consente la proliferazione dei microorganismi.

Tali processi depurano le acque reflue e consentono un riutilizzo costante completamente naturale.

Impianto di fitodepurazione domestico

Idealmente le fasi analizzate nel paragrafo precedente definiscono quelli che sono i processi principali, ma come per ogni tipologia di impianto, anche quello fitodepurativo può assumere specifiche funzioni in ambienti dedicati.
L’utilizzo di un impianto di questa tipologia è molto utile in un contesto abitativo, fornendo vantaggi considerevoli.

Un impianto fitodepurativo domestico viene composto a seconda del numero di individui presenti nell’abitazione, adeguando il numero di microorganismi alle esigenze di chi abita nella struttura.
Sebbene la personalizzazione possa essere un parametro importante, gli elementi fondamentali per un impianto fitodepurativo sono quattro: vasca per le acque nere, degrassaggio per le acque grigie, pozzetto di confluenza e vassoio di fitodepurazione, quest’ultimo usualmente da due o cinque metri quadri.

Trattamento depurazione acque reflue

Affinché si possa avere un impianto di qualità e un trattamento di depurazione delle acque reflue ottimale è fondamentale comporre un vassoio di fitodepurazione dalle prestazioni elevate.

Il vassoio si caratterizza di quattro elementi: pianta o fiore per l’attività di fitodepurazione, tubo drenante, ghiaia e pietrisco.
Ma quali sono le piante più utilizzate per un trattamento ideale? Le piante che producono microorganismi per la depurazione delle acque reflue sono veramente tante, in molti casi vengono scelte in base alle temperature e alle condizioni ambientali in cui devono essere collocate al fine di ottenere il risultato migliore possibile.

Le più celebri e teoricamente più consigliate per un ottimo rapporto qualità-prezzo sono: Petasietes, Bambù, Cotoneaster Salicifolia, Lithium, Cornus Florida, Iris ed Elymus.

Conclusioni

La creazione di un sistema fitodepurativo necessita di competenze per essere progettato e installato, benché il concetto di utilizzare le piante per la depurazione delle acque reflue possa risultare quasi infantile, l’applicazione pratica e le diverse fasi di installazione testimoniano un lavoro di grande cura e professionalità.

I vantaggi della fitodepurazione sono tanti e affinché possa funzionare perfettamente è intelligente affidarsi a chi da anni ha avuto modo di sperimentarne tutte le tipologie.

WhatsApp Chat
Invia

Contattaci